15 Aprile 2022
08 Marzo 2022
Firmati gli accordi tra Commissione europea e gruppo Banca europea degli investimenti (BEI) che rendono operativa la garanzia di bilancio UE a sostegno degli investimenti per la ripresa post pandemia e le transizioni verde e digitale.
InvestEU raccoglie l'esperienza del Piano Juncker e del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), riunendo tutti gli strumenti finanziari europei in un unico Fondo, accompagnato da un Advisory Hub per la consulenza e l'assistenza e un portale per il matching tra promotori dei progetti e finanziatori.
In linea con il compromesso del 10 novembre sul bilancio UE 2021-27 e sul pacchetto per la ripresa Next Generation EU, il programma può contare su risorse per 9,4 miliardi di euro, un miliardo in più di quanto previsto nella posizione iniziale del Consiglio, ma ben lontano dalla proposta iniziale della Commissione, che accantonava per le garanzie del programma 15,2 miliardi di euro.
Con queste risorse sarà possibile attivare garanzie per circa 26,2 miliardi a prezzi correnti e mobilitare almeno 372 miliardi di investimenti, contro i 650 miliardi prospettati originariamente dall'Esecutivo UE.
"Avremo bisogno di investimenti sia per la ripresa delle nostre economie che per perseguire gli obiettivi UE in materia di transizione green e digitale. Non dobbiamo ripetere l'esperienza che abbiamo avuto con la crisi dei debiti sovrani", aveva detto il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni in occasione dell'evento di lancio del programma, il 18 marzo 2021.
A un anno di distanza, con le prospettive di ripresa post Covid messe a rischio da uno scenario di grande incertezza a causa della guerra in Ucraina e dei rincari dei prezzi dell'energia e delle materie prime, InvestEU è finalmente pronto a partire: i primi progetti dovrebbero ottenere la garanzia UE nel mese di aprile, dopo essere stati presentati al Comitato per gli investimenti.
“InvestEU ci equipaggerà meglio per affrontare le inevitabili conseguenze economiche e sociali della guerra in Ucraina. L'accordo fondamentale di oggi ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi economici e di politica più ampia a medio termine", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, commentando gli accordi siglati il 7 marzo in base ai quali BEI e FEI attueranno il 75% della garanzia di bilancio dell'UE (19,65 miliardi di euro) e la stessa quota del budget per la consulenza nell'ambito dell'InvestEU Advisory Hub.
Le condizioni di accesso alla garanzia UE
Il programma ha lo scopo di affrontare i fallimenti di mercato e le situazioni di investimento sub-ottimali. Questo è il motivo per cui, ha spiegato Giorgio Chiarion Casoni, Acting Director, InvestEU and financial institutions della DG ECFIN in occasione dell'evento di lancio del programma, InvestEU si rivolgerà soprattutto alle PMI e alle MidCap, non solo con riferimento alla finestra SME, ma anche con operazioni che si riferiscono alle altre tre policy windows.
Le grandi imprese, che generalmente hanno maggiore facilità di accesso ai canali tradizionali del credito, invece, potranno richiedere l'intervento di InvestEU nell'ambito delle altre tre finestre di investimento, per progetti di lungo termine o particolarmente rischiosi che non trovano capitali sul mercato.
InvestEU può inoltre fornire supporto solo a beneficiari che siano considerati economicamente redditizi, in linea con gli standard internazionali, e intervenire in maniera addizionale senza sovrapporsi ad eventuali altre fonti di sostegno e senza distorcere la concorrenza nel mercato interno.
Infine, ogni progetto dovrà attirare altri investitori privati e pubblici, generando un effetto moltiplicatore e massimizzando l'impatto dei fondi europei impegnati.
Quanto alla meccanica del programma, Chiarion Casoni ha spiegato che il sostegno di InvestEU potrà essere concesso in forma di prestiti, garanzie, equity, non di sovvenzione. I beneficiari finali potranno ottenerlo sia direttamente dagli implementing partners - BEI, FEI, istituti di promozione nazionale, ecc - che tramite intermediari finanziari, come banche e fondi di venture capital.
24 Febbraio 2022
Decreto Milleproroghe, altri 6 mesi di garanzia dello Stato all’80% per le Imprese.
Tornato in aiuto delle imprese in difficoltà nel 2022 il decreto Milleproroghe.
Dopo l’ok della Camera e in attesa di essere convertito in legge entro il prossimo 28 febbraio, infatti il decreto ha modificato la legge di Bilancio 2022 e riapplicate le percentuali di copertura del Fondo per le Pmi, anche dal primo luglio e fino al 30 dicembre. In particolare viene nuovamente applicata la garanzia dell’80% sui prestiti a favore delle aziende in difficoltà.
Fino al 30 giugno, dunque, resta la copertura all’80%, come prevista dalla legge di Bilancio, mentre per i sei mesi successivi si dovranno applicare le nuove soglie:
- l’80% di copertura per le operazioni di liquidità e investimenti delle aziende con il maggiore profilo di rischio (si tratta di quelle che rientrano nelle fasce 3, 4 e 5 del modello di valutazione del Fondo di garanzia);
- il 60% per le imprese meno in difficoltà (fasce 1 e 2);
Inoltre, una delle norme per le Pmi introdotte nel decreto Milleproroghe durante l’esame in Commissione prevede lo slittamento di 6 mesi del termine di rimborso del capitale maturato (se scade nel 2022) per i finanziamenti fino a 30 mila euro garantiti dal Fondo di garanzia istituito con il decreto Sostegni del 2020.
28 Gennaio 2022
Dopo aver parlato (qualche articolo fa) delle principali riguardanti il Fondo di Garanzia in relazione all’emanazione della nuova legge di Bilancio, proviamo a sintetizzare con quali regole e risorse ne sarà garantita l’operatività per il 2022.
Sospensione valutazione del merito creditizio
Sappiamo bene che grazie alle disposizioni “straordinarie” confermate dalla Legge di Bilancio 2022, la valutazione del merito di credito di tutti i soggetti beneficiari ammessi (valutazione andamentale) da parte del Gestore del Fondo è sospesa.
Per le operazioni fino a 30mila euro è prevista l’approvazione automatica da parte del Fondo senza che venga effettuata la valutazione del merito di credito. I soggetti richiedenti (banche, confidi ecc.) erogano cioè i finanziamenti anche prima della delibera della garanzia.
A decorrere dal 1° luglio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 però, la garanzia torna ad essere concessa mediante applicazione del modello di valutazione previsto prima della deroga introdotta a causa dell’emergenza pandemica.
Le operazioni finanziarie concesse, per esigenze diverse dal sostegno alla realizzazione di investimenti, sono garantite dal Fondo nella misura massima del 60% dell’importo.
Il rilascio della garanzia senza valutazione del merito di credito da parte del Gestore si conferma per le operazioni di cui all’art.13, comma 1, lettera m del DL Liquidità
La garanzia è gratuita e sono quindi sospese le commissioni per accedere al Fondo.
Il regime di gratuità rimarrà però in vigore solo fino al 1° aprile 2022.
- Nell’ottica di un ritorno all’ordinaria operatività, a partire dal 1° aprile 2022, le garanzie straordinaria del Fondo non sono più concesse a titolo gratuito, ma previo pagamento di una commissione da versare al Fondo stesso.
- La disciplina derogatoria, che consente alle imprese di accedere gratuitamente a finanziamenti fino a 30.000 euro con copertura al 90%, è prorogata attraverso un abbassamento della copertura della garanzia all’80% a partire dal 1° gennaio 2022.
- Ad eccezione di alcuni beneficiari finali, per i quali il pagamento della commissione è escluso, la misura della commissione una tantum è variabile in funzione della tipologia di operazione finanziaria garantita, della dimensione e della localizzazione del soggetto beneficiario finale ed è calcolata in percentuale sull’importo oggetto della garanzia diretta ovvero della riassicurazione ovvero della controgaranzia.
Massimali garantiti
L’importo massimo garantito previsto per singola impresa è confermato a 5 milioni di euro (precedentemente al periodo pandemico era 2,5 milioni di euro). L’importo massimo può essere raggiunto anche sommando più domande di ammontare inferiore.
La durata massima dei prestiti garantiti è:
- 15 anni per le piccole e medie imprese e le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, le associazioni professionali e le società tra professionisti nonchè le persone fisiche la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19 (ai sensi all’art.13, comma 1, lettera m del DL Liquidità)
- 8 anni per le altre operazioni.
Il rimborso del capitale potrà continuare ad avvenire non prima di 24 mesi dalla concessione del finanziamento.
Percentuali di copertura della garanzia
Nella tabella sono riassunte le percentuali di copertura della garanzia, massimali e displina su Commissioni e Valutazione del merito di credito.
Le nuove norme per l’accesso al Fondo di Garanzia in vigore nel 2022
Come funziona il Fondo di Garanzia per le startup innovative
Il Fondo di Garanzia per le PMI è uno strumento molto importante per le startup innovative, dove il finanziamento dell’innovazione va sostenuto anche in condizioni di rischio.
In favore di startup innovative e incubatori certificati, si conferma anche per il 2022 una modalità di attivazione semplificata, gratuita e diretta del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese.
Nello specifico:
- la garanzia copre fino all’80% del prestito erogato dall’istituto di credito alla startup innovativa o all’incubatore certificato, per un massimo di 5 milioni di euro
- è concessa gratuitamente e sulla base di criteri di accesso estremamente semplificati: l’istruttoria beneficia di un canale prioritario.
Il Medio Credito Centrale, ente gestore del Fondo, non opera alcuna valutazione del merito creditizio ulteriore rispetto a quella già effettuata dalla banca. Inoltre, alle richieste di garanzia riguardanti queste tipologie d’impresa è riconosciuta priorità nell’istruttoria e nella presentazione al Comitato di gestione del Fondo.
Gli istituiti di credito non possono richiedere garanzie reali, assicurative e bancarie sulla parte del finanziamento garantita dal Fondo; tuttavia, possono richiedere garanzie personali per l’intero ammontare del prestito.
20 Gennaio 2022
La fine dei periodi di moratoria e la mancanza di strumenti per aiutare le imprese che non riescono a pagare potrebbero provocare un esborso per le casse dello Stato di circa 10 miliardi. Al 31 Dicembre infatti risultano ancora in essere sospensioni nei confronti delle imprese per 36 miliardi di euro, di cui 32 miliardi garantiti in base alle previsioni del decreto Cura Italia del 2020 a fronte di circa 400 mila richieste.
Il dato è decisamente significativo e non si sa ancora quale quota di questi 36 miliardi sarà effettivamente in grado di ricominciare ad essere rimborsata a partire da fine gennaio. La stima sull’effetto potenziale per le casse dello Stato deriva dal fatto che le garanzie cosiddette “sussidiarie” sulle moratorie concesse dal Fondo di Garanzia coprono il 33% del valore del finanziamento, a seconda del tipo di sospensione concessa.
Nei primi giorni dell’anno il fondo per le Pmi ha calcolato di aver processato sospensioni di questo tipo per 27 miliardi a fronte di una copertura di 8,7 miliardi. Considerando i prestiti che godevano già di una garanzia, che può essere precedente al 2020 oppure far parte delle garanzie pubbliche varate con il decreto Liquidità nel 2020, la copertura in moratoria risulta essere pari a quelli riconosciuta al finanziamento: quindi, nel caso dei prestiti garantiti per il Covid, è pari all’80 per cento. Il fondo ha lavorato sospensioni di questo tipo per circa 36 miliardi. Non è ancora chiaro quante sospensioni coperte al 33% e quante all’80 per cento rientrano nei 36 miliardi di sospensioni ancora in essere a fine dicembre ma probabimente sarà una via di mezzo e la stima dei 10 miliardi potrebbe addirittura essere a ribasso.
C’è però da considerare il fatto che per arrivare a impattare effettivamente sui conti pubblici, il mancato pagamento dei prestiti deve passare attraverso l’escussione della garanzia da parte della banca, processo che può richiedere fino a 18 mesi. Ci si augura che non sia necessario arrivare a questa conclusione e che per supportare le imprese con maggiore difficoltà siano messi in campo azioni di garanzia come quella Sace oppure che si riesca ad avviare una nuova proroga delle moratorie.
Banche e imprese dunque attendono con ansia strumenti legislativi che il governo o il Parlamento potrebbero utilizzare per introdurre le modifiche alla legge di Bilancio, al fine di riuscire a sostenere le imprese in questa fase di ripresa della pandemia. Una possibilità potrebbe verificarsi con il nuovo decreto Sostegni, a patto però che siano trovate ulteriori risorse rispetto a quelle che saranno necessarie aiutareper i settori più colpiti, come turismo, ristorazione, trasporti, luoghi di divertimento. S resta dunque in attesa di qualche indicazione delle intenzioni del Governo.
07 Gennaio 2022
La Legge di Bilancio ha previsto una proroga delle misure straordinarie del Fondo di Garanzia PMI fino al 30 giugno 2022, ma con delle importanti novità proposte nell'ottica di uscire dalla logica emergenziale.
Tra queste, è stata inserita la proroga dell’operatività straordinaria del Fondo diretto dal Ministero dello Sviluppo Economico per aiutare le Piccole e Medie Imprese (PMI) ad accedere al credito bancario.
Si estendono infatti le misure dal 31 dicembre 2021 al 30 giugno 2022, ma in questo arco temporale vengono meno dei benefici introdotti dal 2020 per rispondere all’emergenza coronavirus.
La novità più importante è l’eliminazione delle garanzie gratuite: dal 1° aprile l’erogazione del beneficio sarà legata al pagamento di una commissione.
Il Fondo di Garanzia è una misura di sostegno per le Piccole e Medie Imprese che non riescono ad accedere ai finanziamenti bancari poiché non dispongono di garanzie sufficienti. Istituito con la legge n. 662/1996, è stato potenziato con il Decreto Legge n. 23/2020, per fronteggiare gli effetti della pandemia di coronavirus.
La Legge di Bilancio 2022 ne estende l’operatività fino al 30 giugno 2022.
Viene estesa fino a quella data anche la vigenza della “riserva da 100 milioni per l’erogazione della garanzia sui finanziamenti fino a 30 mila euro a favore degli enti non commerciali”,
La Legge di Bilancio, però, prevede anche un ridimensionamento di questa disciplina straordinaria, “in una logica di un graduale phasing out”. Per questo motivo, a partire dal 1° aprile 2022 viene tolta la gratuità della garanzia straordinaria del Fondo.
Dopo quella data, le garanzie verranno concesse dal Fondo del MISE solo dopo che il richiedente avrà pagato una commissione.
Ricordiamo che i soggetti che possono accedere ai benefici sono le PMI economicamente sane presenti sul territorio nazionale, comprese le imprese artigiane. Possono accedervi attività di qualsiasi settore, ad esclusione di quelli che l’Unione Europea ritiene sensibili.
Tornando al ridimensionamento del Fondo, da aprile 2022 scenderà la copertura sui finanziamenti fino a 30 mila euro, che passa dal 90% all’80%.
Anche in questo caso sarà necessario versare una commissione per ottenere la garanzia.
Dal 1° aprile al 31 dicembre 2022 “sono solo parzialmente ripristinate, ai sensi del comma 55, le modalità operative ordinarie del Fondo”, recita il dossier della Camera.
L’importo massimo garantito per ogni singola impresa passa a 5 milioni di euro. La garanzia, sia diretta che indiretta, verrà concessa soltanto dopo l’applicazione di un modello di valutazione.
Ci saranno, però, anche delle novità. I commi 56 e 57 impongono un nuovo limite massimo di impegni che ogni anno il Fondo può assumere.
Questi verranno stabiliti annualmente con la Legge di Bilancio sulla base di due fattori: un piano annuale di attività, che definisce tipo e ammontare degli importi da finanziare; e un sistema dei limiti di rischio, cioè una valutazione della “propensione al rischio del portafoglio delle garanzie del Fondo”.
Il Piano dovrà essere deliberato ogni anno dal Consiglio di gestione del Fondo, su proposta iniziale del MISE e di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Per il prossimo anno, il limite all’assunzione degli impegni viene quantificato in 210.000 milioni di euro. Di questi, 160.000 milioni sono riferibili allo stock di garanzie in essere dal 31 dicembre 2021. Gli altri 50.000, invece, si riferiscono al limite massimo per l’esercizio finanziario 2022.
Il comma 58, invece, predispone la dotazione del Fondo di Garanzia per gli anni a venire. La manovra prevede un incremento iniziale del budget per poi andare a scalare.
23 Dicembre 2021
I nostri uffici chiuderanno domani 24 Dicembre e riapriranno il 3 Gennaio. Lo staff di Interfidi augura a tutti voi un Buon Natale e un felice Anno Nuovo!24 Novembre 2021
19 Novembre 2021
Intesa San Paolo e Confeserfidi hanno attivato nuovamente una collaborazione con la disponibilità di un nuovo plafond da parte dell'istituto di credito diretto da Carlo Messina a favore del confidi con cui da anni Interfidi collabora grazie ad un importante contratto di rete.
15 Novembre 2021
Nel pomeriggio di venerdì 12 Novembre presso la sede di Interfidi Scarl si è tenuto un incontro formativo con l’Unione dei Giovani Commercialisti ed Esperti contabili di Taranto.
07 Agosto 2021
Annunciamo la chiusura per ferie dal 7 Agosto al 29 Agosto.18 Marzo 2021
A far data dal 15/03/2021 le attività di ricevimento saranno calendarizzate tramite appuntamento telefonico o via e-mail presso la nuova sede in Viale Virgilio 35 (Ta) primo piano.
12 Marzo 2021
Da Lunedì 15/03/2021 gli uffici di Interfidi Scarl si trasferiscono in Taranto Viale Virgilio 35 primo piano.
01 Marzo 2021
Nel corso della prossima settimana partirà la nuova campagna di comunicazione per la misura in oggetto con focus specifico per le opportunità previste dal quadro temporaneo Covid 19 per PMI e Professionisti e valido fino al 30 giugno 2021.
13 Maggio 2020
SI COMUNICA CHE DAL 13/05/2020 IL RICEVIMENTO DELLA CLIENTELA AVVERRA’ PER APPUNTAMENTO TRAMITE GLI APPOSITI CONTATTI.11 Marzo 2020
SI COMUNICA CHE DAL 10-03-2020 INTERFIDI SCARL HA SOSPESO IL RICEVIMENTO FISICO DELLA CLIENTELA.
27 Febbraio 2018
INTERFIDI è stato accreditato da INVITALIA per offrire la consulenza ed assistenza gratuita nella predisposizione dei progetti : RESTO AL SUD, l'incentivo che sostiene la nascita di nuove attivita' imprenditoriali avviate dai giovani nelle regioni del Mezzogiorno.
Per maggiori informazioni consultare la scheda informativa in
27 Febbraio 2018
Il 22 e 23 Febbraio si è svolto a Firenze il più importante evento nazionale sui Confidi. Interfidi vi ha partecipato attraverso la presenza del Presidente Dott. Michele Dioguardi.24 Ottobre 2017
INTERFIDI Taranto continua nel suo lavoro di supporto alla ripresa economica del territorio. Ora è la volta del POR PUGLIA 2014/2020 "Aiuti per la tutela dell'Ambiente" rivolto a microimprese, imprese di piccola dimensione e medie imprese che intendano realizzare un investimento nel territorio della Regione Puglia per una iniziativa di efficientamento energetico nell'ambito di uno dei codici Ateco ammissibili.
31 Ottobre 2017
Interfidi proroga i termini di sottoscrizione per aumento di capitale sociale.21 Settembre 2017
Aiuti per la tutela dell'Ambiente attraverso l'utilizzo del Por Puglia 2014/2020. Nuove Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l'Innovazione.
Interfidi è un Confidi accreditato dalla Regione Puglia per assistere le imprese nella presentazione dell'Istanza di accesso ai contributi della Misura : "TITOLO VI, AIUTI PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE".
Per offrire un servizio di completo supporto ai suoi soci, Interfidi ha siglato una Convenzione con la Societa' Minerva Srl, SOCIETA' DI SERVIZI ENERGETICI certificata ai sensi della norma UNI 11352:2014.