14 Settembre 2023
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Il nostro partner di rete Confeserfidi è partito con un nuovo progetto con Crescitalia che vede il Confidi siciliano finanziatore e garante per operazioni di finanziamento con altri due confidi, ConfidiCoop Marche e Garanzia Etica. I tre soggetti sono originator e garanti dei crediti oggetto del programma di cartolarizzazione di crediti performing, che vede Illimity in qualità di Lead Arranger, CrescItalia quale Co-Arranger e Zenith nel ruolo di Master Servicer. illimity si è anche impegnata nella sottoscrizione di note ABS partly paid per un ammontare di 150 milioni di euro. I finanziamenti si rivolgono alle PMI italiane e ai liberi professionisti italiani, avranno durata massima di 66 mesi comprensivi di preammortamento, importo variabile da 25.000 euro a 700.000 euro e saranno supportati dalla garanzia Confidi e dalla controgaranzia di MCC. L’intero ciclo di vita dell’operazione – dall’inserimento della richiesta fino alla cartolarizzazione – è supportato e gestito end-to-end tramite la piattaforma fintech di CrescItalia, che consente a tutti gli attori coinvolti (reti di mediazione, investitori, Confidi, banche e MCC) di interagire in tempo reale, rendendo il processo snello, rapido e totalmente dematerializzato. In un unico ambiente, infatti, le imprese e i professionisti potranno inserire la richiesta di finanziamento e caricare i documenti necessari e, in caso di valutazione positiva, perfezionare il contratto e la stipula dello stesso in maniera interamente digitale.
Si tratta di un progetto innovativo e unico in Italia che mette insieme istituzioni finanziarie e società fintech per erogare velocemente finanziamenti alle imprese di tutti i settori produttivi e ai professionisti.
Tutto il processo è dematerializzato e perciò Confeserfidi e gli altri Confidi potranno offrire il servizio in qualunque parte d’Italia attraverso le migliori e più veloci tecniche di comunicazione. Sono finanziabili sia i programmi di investimento che il supporto alla liquidità occorrente in tutte le fasi del ciclo di vita aziendale.
In questa iniziativa la garanzia dei Confidi assume nuovamente un ruolo centrale, a conferma della sua capacità di evolvere e adattarsi alle mutanti condizioni di mercato. Questa iniziativa – unica nel suo genere, in quanto coinvolge direttamente tre Confidi e presenta un modello di origination innovativo – è solo la prima di una serie di nuovi prodotti, che verranno commercializzati in futuro con l’obiettivo comune di aumentare servizi e liquidità alle piccole e medie imprese e ai liberi professionisti del territorio nazionale. |
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Come sempre siamo a completa disposizione per info e approfondimenti 099.337026 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. |
Approvazione del Bilancio 2022 e presentazione dei nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione
29 Maggio 2023
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Si è tenuta nel pomeriggio di giovedì 23 maggio l’assemblea dei soci 2023 di Interfidi, Società di garanzia collettiva fidi presieduta dal Dott. Michele Dioguardi e che ha visto la partecipazione del 58,56% capitale sociale, rappresentato da 28 soci tra presenti, delegati e collegati in videoconferenza. Principale punto all’ordine del giorno è stata l’approvazione del Bilancio riferito all’esercizio 2022. Il risultato è stato frutto di diversi fattori tra i quali le conseguenze della pandemia da Covid-19 e della crisi derivante dal conflitto Russia-Ucraina, che hanno ridotto il clima di fiducia degli imprenditori costretti a dedicare, ad esempio, le risorse disponibili per il pagamento dell'energia utile al ciclo produttivo, le incertezze provocate dalle norme in tema di bonus edilizi, l'aumento dei tassi di interesse decisi dalla Bce e in ultimo, ma non per questo meno importante, l'intervento del Fondo di Garanzia Pubblico MCC, nelle percentuali oggi stabilite, che si pongono in forte concorrenza all'utilizzo delle garanzie consortili causando nel mondo bancario, restio al momento nella concessione di credito alle microimprese, una preferenza per i primi a discapito dei secondi.
Tali fattori hanno causato e causano una forte contrazione del credito, dovuta da un lato al netto calo di richieste da parte delle aziende e dall’altra da una minore disponibilità delle banche a fornire liquidità, evidenziando quindi una difficoltà oggettiva nel mantenere alta la redditività della sola gestione caratteristica legata alla concessione di garanzie su finanziamenti.
“Ma il core della attività di Interfidi resta quello di sostenere le PMI, soprattutto in questo scenario complicato” ha precisato Dioguardi nel suo discorso ai soci, sottolineando come Interfidi abbia ottenuto la conferma del riconoscimento di Confidi accreditato MCC nel mese di ottobre 2022, “garanzia della serietà nell’impegno profuso dall’organo di amministrazione negli ultimi anni, volto a consolidare la presenza del Confidi nel panorama degli attori riconosciuti quali affidabili dal sistema del credito e delle garanzie”.
Per uscire da una situazione così incerta e mutevole, le PMI dovranno investire su temi centrali quali la sostenibilità e l’innovazione. Banche e Confidi dovranno rivedere il proprio modello di offerta, saper dialogare in modo efficace con le imprese più virtuose, essere in grado di proporre servizi finanziari a valore aggiunto. “In tale scenario, ci stiamo muovendo attraverso una formazione continua del personale dipendente e l’utilizzo di sistemi elettronici e gestionali di assoluta efficienza” ha continuato il Presidente alla guida del Confidi oramai dal 2012, “grazie anche alle sinergie della rete Confidi Italia, con cui si è impegnata nell’ampliamento delle proprie aree di intervento, affiancando all’attività prevalente di rilascio della garanzia, altre forme di sevizi/prodotti, sempre legati all’ottenimento di finanziamenti bancari assistiti da garanzia consortile", quali ad esempio l’attività di consulenza per il credito e le misure agevolative, per il business (analisi Centrale Rischi, Business Plan e Piano Industriale) o l’utilizzo di piattaforme digitali, come richieste di finanziamento on line, finanziamenti digitali, anticipo fatture, export consulenza.
Il consolidarsi della sinergia con Confeserfidi S.c. a r.l. ha permesso inoltre ad Interfidi di entrare come collocatore di prodotti differenti dalla erogazione di credito bancario, quali attestazioni di capacità finanziaria e organizzativa, fidejussioni anche per bandi pubblici, linee di credito gestite da Fintech o SGR. “Nell’ambito delle attività gestite nell’esercizio 2022, abbiamo quindi incrementato il network degli interlocutori. Hanno assunto importanza significativa, oltre alle banche con le proprie radici ben salde sul territorio, anche le banche digitali o i Fondi di Investimento, dandoci così la possibilità ad offrire alle imprese l’opportunità di affiancare la liquidità proveniente dal canale bancario con strumenti più innovativi e tempi più rapidi“
Il Consiglio di amministrazione ha poi ringraziato i consiglieri uscenti Antonio Marinaro e Giuseppe Cosi per l’impegno profuso in tutti questi anni e per gli importanti risultati raggiunti nella crescita strutturale e territoriale del Confidi nell’interesse delle imprese socie e, con grande soddisfazione, ha presentato i nuovi consiglieri entranti: Michele Pelillo, avvocato tributarista ed esperto in temi di carattere fiscale, tra i principali promotori della legge di Riforma dei Confidi approvata in Parlamento nel 2016 e l’imprenditore Fabio De Bartolomeo, presidente di Ance della Provincia di Taranto e da sempre impegnato nelle relazioni e nei rapporti tra il mondo industriale e le istituzioni locali. Interfidi rafforza quindi le proprie risorse e accresce le competenze con l’obiettivo di continuare a supportare le Pmi del territorio nella loro ricerca di accesso al credito e contribuire alla loro rinascita economica. |
07 Aprile 2023
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Tutto lo Staff di Interfidi vi augura una buona e serena Pasqua. Ci rivediamo martedì 11 Aprile. |
03 Marzo 2023
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Con DD n. 113 del 24/02/2023 pubblicata sul BURP n. 21 del 02/03/2023, è stato stabilito che tutti i beneficiari che non abbiano ancora provveduto all’adempimento di cui al comma 15 dell’art. 22 (per Capo 3) e dell’art. 21 (per Capo 6) dei rispettivi avvisi dovranno accedere alla piattaforma Puglia Semplice per attestare i valori ULA al 2019 e al 2022, caricando (alternativamente): Decorso il termine del 31.03.23, la funzionalità di caricamento disponibile sulla piattaforma Puglia Semplice sarà automaticamente inibita e, in seguito alle verifiche che saranno poste in essere da parte dell'Organismo Intermedio, l'Amministrazione provvederà con gli adempimenti conseguenti, ovvero (alternativamente): |
02 Marzo 2023
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Parte il Fondo Equity Puglia, 60 milioni di euro frutto di un intervento di ingegneria finanziaria finalizzato a dare alle piccole e medie imprese e alle startup innovative la possibilità di aumentare il livello di capitalizzazione e dunque la propria solidità patrimoniale, attraverso la partecipazione nel capitale aziendale di investitori specializzati”. Sarà la finanziaria regionale Puglia Sviluppo a gestire il Fondo, dando non solo l’opportunità alle imprese di accedere a questo tipo di operazioni ma rappresentando anche un’importante valore strategico allo strumento grazie all’esperienza che i nuovi investitori potranno portare a sostegno di ogni compagine imprenditoriale. Il nuovo provvedimento della Giunta regionale, approvato a febbraio, ha aggiunto 41,7 milioni di euro alla somma inizialmente prevista pari a 18,3 milioni di euro. Risorse, queste ultime, che anticipano il nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2021-2027. Commenta così l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci “Questo strumento che introduciamo per la prima volta in Puglia è una spinta potente per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e delle startup innovative. Darà loro l’opportunità di accrescere la propria competitività attraverso l’accesso al mercato del capitale di rischio in collaborazione con intermediari finanziari, che avranno la responsabilità di identificare e selezionare le iniziative da sostenere. Il fondo Equity, insieme ai Minibond, rappresenta un altro strumento complementare al tradizionale canale bancario. Non soltanto produrrà ricadute concrete sull’ecosistema delle imprese e delle startup innovative ma sarà anche un’importante leva per l’attrazione di investimenti in Puglia”.
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Per aumentare la dotazione del nuovo strumento, è stata necessaria una variazione al bilancio di previsione 2023 e pluriennale 2023-2025. “Abbiamo la necessità di far fronte alle conseguenze determinate dalla crisi economica, sociale e occupazionale generata dalla pandemia e allo stesso tempo a prevenire i nuovi contraccolpi sul sistema produttivo determinati dalla guerra nel cuore dell’Europa”, sottolinea il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio Raffaele Piemontese. “Per potenziare questa misura innovativa e dare maggiore impulso alle iniziative che si realizzeranno nei singoli territori, era necessaria la variazione di bilancio e soprattutto l’attivazione dei fondi della nuova programmazione Fesr 2021-2027, fondamentali per assicurare un’attuazione coerente ed efficace del nuovo strumento”. Il prossimo step per l’attivazione della misura sarà la selezione degli intermediari finanziari gestori di fondi di investimento. |
24 Gennaio 2023
Finanziamenti
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Banca partner: Banca Aidexa – Piattaforma online (prodotto mediato - no garanzia) Descrizione prodotto: Finanziamento Chirografario fino a € 1 milione Società di capitali |
09 Gennaio 2023
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Prosegue anche nel 2023 l’attività di finanziamento da parte della Regione Puglia attraverso NIDI, misura caratterizzata da contributi a fondo perduto e prestiti rimborsabili, rivolta a persone che hanno perso il lavoro, giovani e donne che vogliono avviare studi professionali associati o microimprese, costituite da meno di 6 mesi o non ancora costituite, micro e piccole imprese esistenti che vogliono realizzare un subentro generazionale nella propria gestione, dipendenti che intendono salvaguardare la propria occupazione rilevando le imprese in crisi o le imprese confiscate per cui lavorano. Le Nuove Iniziative d’Impresa dovranno identificarsi nei seguenti gruppi e relativi requisiti:
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21 Dicembre 2022
Il presidente Michele Dioguardi, il Consiglio di Amministrazione e tutto lo Staff augurano a nostri associati e a tutti i nostri partners, un Buon Natale e un felice anno nuovo. Comunichiamo inoltre che i nostri uffici rimarranno chiusi nelle giornate del 2 e 3 Gennaio 2023. |
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06 Dicembre 2022
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Dal testo del disegno di legge di Bilancio 2023 emergono alcune misure agevolative per le imprese, in particolar modo connesse alla crisi energetica, sviluppate attraverso soluzioni connesse ai crediti d’imposta. I provvedimenti quantificano l’ammontare del valore delle misure contenute nella manovra di bilancio in 35 miliardi di euro. La manovra si basa su un approccio prudente e realista che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e allo stesso tempo sostenibile per la finanza pubblica, concentrando gran parte delle risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione. Dall’estensione al primo trimestre 2023 dei crediti d’imposta energia elettrica e gas, con maggiorazione delle aliquote agevolative, e del credito d’imposta per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola e della pesca, alla conferma della disciplina transitoria e speciale del Fondo di garanzia per le PMI. Dalla proroga al 31 dicembre 2023 del credito di imposta quotazione PMI, con aumento del tetto massimo del bonus a 500.000 euro, al nuovo credito di imposta per l’acquisto di materiali riciclati provenienti dalla raccolta differenziata. Dal rifinanziamento dei contratti di sviluppo ai nuovi fondi per la sovranità alimentare e per l’innovazione in agricoltura.
Per quanto concerne il Fondo Centrale di Garanzia, altro intervento di particolare interesse previsto è la proroga al 31 dicembre 2023 del termine finale di applicazione: - della disciplina transitoria del Fondo prevista dall’art. 1, c. 55, primo e secondo periodo, della legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021), che si caratterizza: per importo massimo garantito per singola impresa beneficiaria pari a 5 milioni di euro; l’ammissione delle imprese beneficiarie rientranti nella fascia 5 del modello di valutazione del Fondo e una copertura più alta per i prestiti destinati a investimenti e a supporto della liquidità per le imprese a maggior rischio; - delle misure sul Temporary Crisis Framework istituite dall’art. 16, decreto Aiuti (D.L. n. 50/2022, convertito dalla legge n. 91/2022). La garanzia sarà rilasciata su operazioni finanziarie della durata massima di 8 anni e di importo non superiore al 15% dell’importo medio dei ricavi delle vendite e delle prestazioni degli ultimi 3 esercizi conclusi o, alternativamente, al 50% dei costi sostenuti per l’energia nei 12 mesi precedenti alla sottoscrizione della richiesta di agevolazione. Per accedere al Temporary Crisis Framework, le imprese dovranno dichiarare di avere esigenze di liquidità connesse direttamente o indirettamente all’attuale guerra in Ucraina, per esempio quelle determinate dal rincaro dei prezzi di materie prime e fattori di produzione o dall’incremento delle spese energetiche.
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22 Novembre 2022
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Si è tenuta a Roma il 17 Novembre l'annuale Convention di Fedart Fidi, la federazione che accompagna 560mila aziende nei rapporti con il mondo delle banche e che rappresenta circa il 60% delle garanzie dei Confidi per artigiani e piccole imprese e quasi l'80% del credito diretto, a cui Interfidi è associata dal 2017 e che ha partecipato nella persona del Presidente Dott. Michele Dioguardi. Nuove regole ed un nuovo rapporto con il sistema pubblico di garanzie che consenta alle imprese un acceso al credito maggiore, più rapido ed in linea con i tempi è quanto chiede in sintesi la Federazione. La convention è stata aperta dal viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e dal saluto dei vertici delle associazioni artigiane. Alla relazione introduttiva del presidente Fedart Fabrizio Campaioli è seguito un dibattito con esponenti dei partiti sulle prospettive del mercato dei Confidi. A loro Campaioli ha chiesto nuove regole, ancora più necessarie dopo la fase emergenziale legata alla pandemia. "I Confidi sono regolati da una legge datata da una legge di vent'anni fa perciò c'è la necessità di dargli un vestito legislativo in modo che possano liberare tutte le potenziali forze che i confidi adesso danno. Fra l'altro un tema importantissimo: la nostra è un'informazione e una formazione e una consulenza ma poi diventa un'educazione finanziaria per tutti i nostri clienti. Che poi non sono clienti ma sono soci". “I Confidi diventino i reali intermediatori finanziari tra il sistema del credito e le Pmi nazionali, rimaste orfane delle banche territoriali, affiancando al settore delle garanzie mutualistiche una molteplicità di servizi che vanno dalla consulenza al settore delle agevolazioni pubbliche e del Pnrr. Insomma un’evoluzione resa necessaria dal mutamento delle condizioni del Credito, che hanno vieppiú penalizzato le piccole e micro imprese del Paese” ha aggiunto il deputato di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi. Da regolare, in particolare, il rapporto col sistema di garanzie del Fondo centrale come spiega il vicepresidente di Fedart Giacomo Cioni: "La garanzia pubblica ha avuto un ruolo determinante specialmente negli ultimi due anni ha di fatto accantonato la garanzia privata andando a dare un 100% nel momento del covid 19 a tutte quelle imprese che necessitavano di un aiuto immediato e fortemente garantito". "Chiaramente dobbiamo trovare una coesistenza per far sì che i soldi pubblici riescano ad avere un effetto leva e raggiungere il più alto numero di imprese possibile. Appunto una complementarietà tra quella che è la garanzia pubblica e quella che è la garanzia privata" ha aggiunto "Noi auspichiamo appunto di riuscire a trovare una giusta proporzione tra fondo centrale e opera dei Confidi". Diventa dunque fondamentale raggiungere un nuovo quadro normativo, costruito con la massima condivisione tra tutti i soggetti coinvolti, sia istituzionali che politici, al fine di ottenere i seguenti obiettivi: 1. Razionalizzare e rendere più efficiente l'intero sistema della garanzia mutualistica; 2. Innalzare lo "standing reputazionale" del sistema confidi, avviando il superamento della doppia categoria di confidi vigilati e i cosiddetti minori 3. Rafforzare il principio della complementarietà tra garanzia pubblica e mutualistica, rendendo più efficiente l'impiego delle risorse pubbliche e generando un maggior effetto leva a beneficio sia delle pmi che del sistema bancario. 4. Mantenere il concetto di prevalenza della garanzia, modificandone il criterio di determinazione, legandolo solo al parametro patrimoniale. |
04 Novembre 2022
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Il Consiglio di Gestione del Fondo Centrale di Garanzia in data 28 ottobre 2022, in seguito della valutazione positiva sui parametri di adeguatezza patrimoniale, solvibilità, efficienza ed accuratezza nella gestione dei processi di valutazione del credito, ha confermato INTERFIDI quale “Confidi Autorizzato” (la prima certificazione risale al 2019). La riforma per l’accesso al Fondo Centrale di Garanzia, per brevità indicato anche MCC, a differenza della precedente versione, prevede la destinazione di maggiori risorse alle imprese che pur “sane” hanno maggiori esigenze nella gestione finanziaria. Con l’attestazione riconosciuta di “Confidi Autorizzato” si semplifica e facilita la possibilità di accesso al credito, a costi minori, delle PMI con il contestuale beneficio degli istituti di credito che possono godere di una garanzia del 100% sugli importi dei finanziamenti garantiti da Interfidi. Interfidi dunque, quale “Confidi Autorizzato”, risulta un importante fattore di vantaggio anche per le imprese start-up, notoriamente in difficoltà in tema di accesso al credito, la cui valutazione di ammissione ai benefici della garanzia statale potrà essere effettuata direttamente dai nostri uffici, velocizzando così i tempi di erogazione dei finanziamenti. Da tempo Interfidi svolge infatti anche il servizio di valutazione per le PMI per cui effettuando delle simulazioni è possibile verificare preventivamente l’ammissibilità di un’impresa al Fondo Centrale di Garanzia – MCC anche sulla base del nuovo modello di valutazione del Fondo. |
27 Ottobre 2022
In occasione della festività di Ognissanti, vi informiamo che i nostri uffici rimarranno chiusi Lunedì 31 Ottobre e riapriranno Mercoledì 2 Novembre. |
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13 Ottobre 2022
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Con avviso del Ministero del Turismo si informa che, in attuazione della linea progettuale "Sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI del turismo” del PNRR, dal 10 ottobre 2022 sarà possibile presentare le richieste di ammissione alla garanzia su singoli finanziamenti o portafogli di finanziamenti, a valere sulla Sezione speciale “turismo” del Fondo di Garanzia delle PMI per agevolare l’accesso al credito e gli investimenti di settore. Le garanzie sono rilasciate per:
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Il Ministero inoltre comunica che a partire dal 7 ottobre 2022, verrà fornita l’informativa sull’avvio dell’operatività della Sezione speciale “Turismo” sulla pagina istituzionale del sito del Ministero dello sviluppo economico. La descrizione della misura e la relativa documentazione per accedere alle agevolazioni, saranno disponibili sulla pagina del sito del Fondo di Garanzia Turismo. Che cosa è il fondo di garanzia turismo? In attuazione del decreto-legge n. 152/2021 è istituita la “Sezione Speciale Turismo” del Fondo di garanzia per le Pmi, come previsto dal PNRR, misura M1C3.4 (Turismo 4.0), investimento 4.2 – Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche. |
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La sezione speciale è finalizzata ad agevolare l’accesso al credito da parte
E' bene specificare che la Sezione Speciale Turismo ha una dotazione di 358 milioni di cui:
Una riserva del 50% è dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica.
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La Sezione interviene con le seguenti modalità: · la garanzia è concessa a titolo gratuito · l'importo massimo garantito per singola impresa è elevato a 5 milioni di euro · sono ammesse alla garanzia le imprese con un numero di dipendenti non superiore a 499 · la percentuale di copertura della garanzia diretta è determinata dalla disciplina emergenziale prevista dal DL Liquidità. Successivamente alla sua scadenza, la copertura della garanzia diretta è fissata nella misura massima del 70% dell'ammontare di ciascuna operazione finanziaria · la percentuale di copertura della riassicurazione è determinata dalla disciplina emergenziale prevista dal DL Liquidità. Successivamente alla sua scadenza, la copertura della riassicurazione è fissata nella misura massima dell'80% dell'importo garantito dai confidi o da altro fondo di garanzia, a condizione che le garanzie da questi rilasciate non superino la copertura dell'80% · le suddette percentuali di copertura della garanzia diretta e della riassicurazione possono essere incrementate rispettivamente fino all’80% e al 90%, mediante l'utilizzo dei contributi al Fondo, previsti dal decreto del 26 gennaio 2012 e s.m.i. (cd decreto Fund Rising) · non è dovuta la commissione per il mancato perfezionamento delle operazioni finanziarie · per le operazioni di investimento immobiliare la garanzia può essere cumulata con altre forme di garanzia acquisite sui finanziamenti · la garanzia può essere richiesta anche su operazioni finanziarie già perfezionate con l'erogazione da parte del soggetto finanziatore da non oltre tre mesi. In tali casi, il soggetto finanziatore deve trasmettere al Fondo una dichiarazione attestante la riduzione del tasso di interesse applicato, sul finanziamento garantito, al soggetto beneficiario per effetto della sopravvenuta concessione della garanzia · sono ammissibili i finanziamenti a fronte di operazioni di rinegoziazione del debito del soggetto beneficiario, a condizione che: 1) il nuovo finanziamento preveda l'erogazione al medesimo soggetto beneficiario di credito aggiuntivo in misura pari ad almeno il 25% dell'importo del debito accordato in essere del finanziamento oggetto di rinegoziazione
Grazie ad una copertura dell’80% del finanziamento, di cui il 100% in favore delle Banche, Interfidi può ottenere la controgaranzia dal Fondo di Garanzia a favore del soggetto finanziatore, con il quale il confidi medesimo collabora per la strutturazione e gestione del portafoglio di finanziamenti. |
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Per informazioni e per una prima fattibilità dell’operazione scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiama i nostri uffici allo 099.337.026 |
31 Agosto 2022
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Dal 30 agosto 2022 è possibile presentare le domande di garanzia a valere sul Quadro temporaneo di crisi per sostenere l'economia nel contesto dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia (Temporary Crisis Framework). Per accedere al Temporary Crisis Framework, le imprese devono dichiarare di avere esigenze di liquidità connesse all'attuale guerra in Ucraina, ad esempio quelle determinate dal rincaro dei prezzi di materie prime e fattori di produzione o dall'incremento delle spese energetiche. Le operazioni finanziarie devono inoltre rispettare alcuni limiti: una durata massima di 8 anni e un importo non superiore al 15% dell'importo medio dei ricavi delle vendite e delle prestazioni degli ultimi tre esercizi conclusi o, alternativamente, al 50% dei costi sostenuti per l'energia nei dodici mesi precedenti alla sottoscrizione della richiesta di agevolazione. Per tutte queste tipologie di operazioni sono confermate le percentuali di copertura previste dalla Legge di Bilancio 2022 (80% per investimento e per operazioni con finalità diversa dall'investimento riferite ad imprese rientranti nelle fasce 3, 4 e 5 del modello di valutazione del Fondo; 60% per le operazioni con finalità diversa dall'investimento riferite ad imprese rientranti nelle fasce 1 e 2 del medesimo modello di valutazione). Si ampliano però le possibilità di accesso alla garanzia e alle altre agevolazioni pubbliche. Al plafond di 200mila euro (in Equivalente Sovvenzione Lordo della garanzia) previsto dal Regime de minimis per la maggior parte dei settori, infatti, con le domande presentate sul Temporary Crisis Framework si aggiunge un ulteriore plafond di 500mila euro (75mila euro per le imprese della pesca e dell'acquacoltura e 62mila euro per le imprese dell'agricoltura). In attuazione dell'art.16 del DL Aiuti, inoltre, aumenta la copertura della garanzia a favore dei finanziamenti finalizzati alla realizzazione di obiettivi di efficientamento energetico o diversificazione della produzione o del consumo energetici: 90% per la garanzia diretta e 100% la riassicurazione a condizione che le garanzie rilasciate dai confidi o altri fondi di garanzia non superino il 90%. Per questa tipologia di operazioni è inoltre prevista la gratuità dell'intervento del Fondo a favore delle imprese che operano nei settori particolarmente colpiti dall'attuale emergenza bellica, indicati dall'allegato I alla comunicazione della Commissione europea 2022/C13 I/01. Le misure a valere sul Temporay Crisis Framework saranno in vigore fino al 31 dicembre 2022. Per la descrizione dettagliata delle nuove misure si rimanda alla Circolare n. 6/2022 del Gestore Mediocredito Centrale che potete scaricare dal link in basso.
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27 Luglio 2022
I nostri uffici chiuderanno Venerdì 5 Agosto e riapriranno Lunedì 29 Agosto |
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01 Luglio 2022
Anche se in realtà è corretto affermare che l’operatività di Cdp non si è mai completamente fermata: è infatti proseguita la gestione delle pratiche già presenti prima dello stop. A seguito del DL Rilancio, che ha introdotto incentivi fiscali nell’ambito della riqualificazione edilizia e dell’efficientamento energetico, la materia è stata oggetto di molteplici interventi normativi volti ad introdurre misure più stringenti di contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche. In particolare, in relazione agli ultimi interventi intercorsi, risultano 2 principali implicazioni per l’operatività Cassa Depositi e Prestiti. Alcune novità nell’offerta saranno legate ai cambiamenti normativi degli ultimi mesi. Dal momento che Cdp non è un soggetto qualificato in base alle norme sulle cessioni, non potrà essere destinataria del secondo e del terzo passaggio di crediti. Potrà, invece, acquistare crediti solo direttamente dall’impresa che li ha maturati, e solo attraverso le operazioni di sconto in fattura esercitate dal beneficiario della detrazione nel 2022. Dal 1° maggio, poi, è scattato il divieto di cessioni parziali. Per adesso l’orientamento è di non acquistare parti di crediti ma solo crediti in blocco. In sintesi:
Grazie al contratto di rete che la lega a Confeserfidi, Interfidi si occuperà di tutta la fase di raccolta documentale iniziale e della prefattibilità dell'operazione di cessione del credito di imposta a Cassa depositi e Prestiti, secondo dei criteri ben precisi che verranno minuziosamente analizzati in sede di preistruttoria e inerenti ad esempio al fatturato, al valore dell’attivo patrimoniale, alla coerenza del codice ateco o alla verifica di assenza di eventi pregiudizievoli dei rappresentanti delle imprese. Per quanto concerne invece i contenuti economici dell’offerta, per i superbonus gli acquisti saranno possibili a lavori conclusi o per singoli Sal. Mentre, per gli altri bonus casa, saranno possibili esclusivamente a lavori conclusi. Ogni pratica di cessione dovrà avere un taglio da almeno 250.000€ e ogni impresa con un fatturato minimo di 850.000€ avrà a disposizione un plafond massimo da 10 milioni (che potrebbe scendere in considerazione di alcuni parametri di bilancio dell’impresa). I prezzi cambieranno, come è prassi di mercato, a seconda dell’agevolazione. Per il 110% (sia a quattro che a cinque anni) sarà corrisposto il 93% del valore nominale del credito, al quale sottrarre una commissione dell’1,5% per l’intermediario: quindi, si incasserà il 91,5% del 110%, che è pari al 100,6% di valore effettivo. Per gli altri bonus, invece, si incasserà l’85% del valore nominale, al quale andrà sottratto l’1,5% di commissioni per gli intermediari: si arriva così all’83,5% che, nell’ipotesi di un ecobonus al 65%, corrisponde al 54,2% di valore effettivo.
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15 Aprile 2022
08 Marzo 2022
Firmati gli accordi tra Commissione europea e gruppo Banca europea degli investimenti (BEI) che rendono operativa la garanzia di bilancio UE a sostegno degli investimenti per la ripresa post pandemia e le transizioni verde e digitale.
InvestEU raccoglie l'esperienza del Piano Juncker e del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), riunendo tutti gli strumenti finanziari europei in un unico Fondo, accompagnato da un Advisory Hub per la consulenza e l'assistenza e un portale per il matching tra promotori dei progetti e finanziatori.
In linea con il compromesso del 10 novembre sul bilancio UE 2021-27 e sul pacchetto per la ripresa Next Generation EU, il programma può contare su risorse per 9,4 miliardi di euro, un miliardo in più di quanto previsto nella posizione iniziale del Consiglio, ma ben lontano dalla proposta iniziale della Commissione, che accantonava per le garanzie del programma 15,2 miliardi di euro.
Con queste risorse sarà possibile attivare garanzie per circa 26,2 miliardi a prezzi correnti e mobilitare almeno 372 miliardi di investimenti, contro i 650 miliardi prospettati originariamente dall'Esecutivo UE.
"Avremo bisogno di investimenti sia per la ripresa delle nostre economie che per perseguire gli obiettivi UE in materia di transizione green e digitale. Non dobbiamo ripetere l'esperienza che abbiamo avuto con la crisi dei debiti sovrani", aveva detto il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni in occasione dell'evento di lancio del programma, il 18 marzo 2021.
A un anno di distanza, con le prospettive di ripresa post Covid messe a rischio da uno scenario di grande incertezza a causa della guerra in Ucraina e dei rincari dei prezzi dell'energia e delle materie prime, InvestEU è finalmente pronto a partire: i primi progetti dovrebbero ottenere la garanzia UE nel mese di aprile, dopo essere stati presentati al Comitato per gli investimenti.
“InvestEU ci equipaggerà meglio per affrontare le inevitabili conseguenze economiche e sociali della guerra in Ucraina. L'accordo fondamentale di oggi ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi economici e di politica più ampia a medio termine", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, commentando gli accordi siglati il 7 marzo in base ai quali BEI e FEI attueranno il 75% della garanzia di bilancio dell'UE (19,65 miliardi di euro) e la stessa quota del budget per la consulenza nell'ambito dell'InvestEU Advisory Hub.
Le condizioni di accesso alla garanzia UE
Il programma ha lo scopo di affrontare i fallimenti di mercato e le situazioni di investimento sub-ottimali. Questo è il motivo per cui, ha spiegato Giorgio Chiarion Casoni, Acting Director, InvestEU and financial institutions della DG ECFIN in occasione dell'evento di lancio del programma, InvestEU si rivolgerà soprattutto alle PMI e alle MidCap, non solo con riferimento alla finestra SME, ma anche con operazioni che si riferiscono alle altre tre policy windows.
Le grandi imprese, che generalmente hanno maggiore facilità di accesso ai canali tradizionali del credito, invece, potranno richiedere l'intervento di InvestEU nell'ambito delle altre tre finestre di investimento, per progetti di lungo termine o particolarmente rischiosi che non trovano capitali sul mercato.
InvestEU può inoltre fornire supporto solo a beneficiari che siano considerati economicamente redditizi, in linea con gli standard internazionali, e intervenire in maniera addizionale senza sovrapporsi ad eventuali altre fonti di sostegno e senza distorcere la concorrenza nel mercato interno.
Infine, ogni progetto dovrà attirare altri investitori privati e pubblici, generando un effetto moltiplicatore e massimizzando l'impatto dei fondi europei impegnati.
Quanto alla meccanica del programma, Chiarion Casoni ha spiegato che il sostegno di InvestEU potrà essere concesso in forma di prestiti, garanzie, equity, non di sovvenzione. I beneficiari finali potranno ottenerlo sia direttamente dagli implementing partners - BEI, FEI, istituti di promozione nazionale, ecc - che tramite intermediari finanziari, come banche e fondi di venture capital.
24 Febbraio 2022
Decreto Milleproroghe, altri 6 mesi di garanzia dello Stato all’80% per le Imprese.
Tornato in aiuto delle imprese in difficoltà nel 2022 il decreto Milleproroghe.
Dopo l’ok della Camera e in attesa di essere convertito in legge entro il prossimo 28 febbraio, infatti il decreto ha modificato la legge di Bilancio 2022 e riapplicate le percentuali di copertura del Fondo per le Pmi, anche dal primo luglio e fino al 30 dicembre. In particolare viene nuovamente applicata la garanzia dell’80% sui prestiti a favore delle aziende in difficoltà.
Fino al 30 giugno, dunque, resta la copertura all’80%, come prevista dalla legge di Bilancio, mentre per i sei mesi successivi si dovranno applicare le nuove soglie:
- l’80% di copertura per le operazioni di liquidità e investimenti delle aziende con il maggiore profilo di rischio (si tratta di quelle che rientrano nelle fasce 3, 4 e 5 del modello di valutazione del Fondo di garanzia);
- il 60% per le imprese meno in difficoltà (fasce 1 e 2);
Inoltre, una delle norme per le Pmi introdotte nel decreto Milleproroghe durante l’esame in Commissione prevede lo slittamento di 6 mesi del termine di rimborso del capitale maturato (se scade nel 2022) per i finanziamenti fino a 30 mila euro garantiti dal Fondo di garanzia istituito con il decreto Sostegni del 2020.
20 Gennaio 2022
La fine dei periodi di moratoria e la mancanza di strumenti per aiutare le imprese che non riescono a pagare potrebbero provocare un esborso per le casse dello Stato di circa 10 miliardi. Al 31 Dicembre infatti risultano ancora in essere sospensioni nei confronti delle imprese per 36 miliardi di euro, di cui 32 miliardi garantiti in base alle previsioni del decreto Cura Italia del 2020 a fronte di circa 400 mila richieste.
Il dato è decisamente significativo e non si sa ancora quale quota di questi 36 miliardi sarà effettivamente in grado di ricominciare ad essere rimborsata a partire da fine gennaio. La stima sull’effetto potenziale per le casse dello Stato deriva dal fatto che le garanzie cosiddette “sussidiarie” sulle moratorie concesse dal Fondo di Garanzia coprono il 33% del valore del finanziamento, a seconda del tipo di sospensione concessa.
Nei primi giorni dell’anno il fondo per le Pmi ha calcolato di aver processato sospensioni di questo tipo per 27 miliardi a fronte di una copertura di 8,7 miliardi. Considerando i prestiti che godevano già di una garanzia, che può essere precedente al 2020 oppure far parte delle garanzie pubbliche varate con il decreto Liquidità nel 2020, la copertura in moratoria risulta essere pari a quelli riconosciuta al finanziamento: quindi, nel caso dei prestiti garantiti per il Covid, è pari all’80 per cento. Il fondo ha lavorato sospensioni di questo tipo per circa 36 miliardi. Non è ancora chiaro quante sospensioni coperte al 33% e quante all’80 per cento rientrano nei 36 miliardi di sospensioni ancora in essere a fine dicembre ma probabimente sarà una via di mezzo e la stima dei 10 miliardi potrebbe addirittura essere a ribasso.
C’è però da considerare il fatto che per arrivare a impattare effettivamente sui conti pubblici, il mancato pagamento dei prestiti deve passare attraverso l’escussione della garanzia da parte della banca, processo che può richiedere fino a 18 mesi. Ci si augura che non sia necessario arrivare a questa conclusione e che per supportare le imprese con maggiore difficoltà siano messi in campo azioni di garanzia come quella Sace oppure che si riesca ad avviare una nuova proroga delle moratorie.
Banche e imprese dunque attendono con ansia strumenti legislativi che il governo o il Parlamento potrebbero utilizzare per introdurre le modifiche alla legge di Bilancio, al fine di riuscire a sostenere le imprese in questa fase di ripresa della pandemia. Una possibilità potrebbe verificarsi con il nuovo decreto Sostegni, a patto però che siano trovate ulteriori risorse rispetto a quelle che saranno necessarie aiutareper i settori più colpiti, come turismo, ristorazione, trasporti, luoghi di divertimento. S resta dunque in attesa di qualche indicazione delle intenzioni del Governo.
28 Gennaio 2022
Dopo aver parlato (qualche articolo fa) delle principali riguardanti il Fondo di Garanzia in relazione all’emanazione della nuova legge di Bilancio, proviamo a sintetizzare con quali regole e risorse ne sarà garantita l’operatività per il 2022.
Sospensione valutazione del merito creditizio
Sappiamo bene che grazie alle disposizioni “straordinarie” confermate dalla Legge di Bilancio 2022, la valutazione del merito di credito di tutti i soggetti beneficiari ammessi (valutazione andamentale) da parte del Gestore del Fondo è sospesa.
Per le operazioni fino a 30mila euro è prevista l’approvazione automatica da parte del Fondo senza che venga effettuata la valutazione del merito di credito. I soggetti richiedenti (banche, confidi ecc.) erogano cioè i finanziamenti anche prima della delibera della garanzia.
A decorrere dal 1° luglio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 però, la garanzia torna ad essere concessa mediante applicazione del modello di valutazione previsto prima della deroga introdotta a causa dell’emergenza pandemica.
Le operazioni finanziarie concesse, per esigenze diverse dal sostegno alla realizzazione di investimenti, sono garantite dal Fondo nella misura massima del 60% dell’importo.
Il rilascio della garanzia senza valutazione del merito di credito da parte del Gestore si conferma per le operazioni di cui all’art.13, comma 1, lettera m del DL Liquidità
La garanzia è gratuita e sono quindi sospese le commissioni per accedere al Fondo.
Il regime di gratuità rimarrà però in vigore solo fino al 1° aprile 2022.
- Nell’ottica di un ritorno all’ordinaria operatività, a partire dal 1° aprile 2022, le garanzie straordinaria del Fondo non sono più concesse a titolo gratuito, ma previo pagamento di una commissione da versare al Fondo stesso.
- La disciplina derogatoria, che consente alle imprese di accedere gratuitamente a finanziamenti fino a 30.000 euro con copertura al 90%, è prorogata attraverso un abbassamento della copertura della garanzia all’80% a partire dal 1° gennaio 2022.
- Ad eccezione di alcuni beneficiari finali, per i quali il pagamento della commissione è escluso, la misura della commissione una tantum è variabile in funzione della tipologia di operazione finanziaria garantita, della dimensione e della localizzazione del soggetto beneficiario finale ed è calcolata in percentuale sull’importo oggetto della garanzia diretta ovvero della riassicurazione ovvero della controgaranzia.
Massimali garantiti
L’importo massimo garantito previsto per singola impresa è confermato a 5 milioni di euro (precedentemente al periodo pandemico era 2,5 milioni di euro). L’importo massimo può essere raggiunto anche sommando più domande di ammontare inferiore.
La durata massima dei prestiti garantiti è:
- 15 anni per le piccole e medie imprese e le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, le associazioni professionali e le società tra professionisti nonchè le persone fisiche la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19 (ai sensi all’art.13, comma 1, lettera m del DL Liquidità)
- 8 anni per le altre operazioni.
Il rimborso del capitale potrà continuare ad avvenire non prima di 24 mesi dalla concessione del finanziamento.
Percentuali di copertura della garanzia
Nella tabella sono riassunte le percentuali di copertura della garanzia, massimali e displina su Commissioni e Valutazione del merito di credito.
Le nuove norme per l’accesso al Fondo di Garanzia in vigore nel 2022
Come funziona il Fondo di Garanzia per le startup innovative
Il Fondo di Garanzia per le PMI è uno strumento molto importante per le startup innovative, dove il finanziamento dell’innovazione va sostenuto anche in condizioni di rischio.
In favore di startup innovative e incubatori certificati, si conferma anche per il 2022 una modalità di attivazione semplificata, gratuita e diretta del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese.
Nello specifico:
- la garanzia copre fino all’80% del prestito erogato dall’istituto di credito alla startup innovativa o all’incubatore certificato, per un massimo di 5 milioni di euro
- è concessa gratuitamente e sulla base di criteri di accesso estremamente semplificati: l’istruttoria beneficia di un canale prioritario.
Il Medio Credito Centrale, ente gestore del Fondo, non opera alcuna valutazione del merito creditizio ulteriore rispetto a quella già effettuata dalla banca. Inoltre, alle richieste di garanzia riguardanti queste tipologie d’impresa è riconosciuta priorità nell’istruttoria e nella presentazione al Comitato di gestione del Fondo.
Gli istituiti di credito non possono richiedere garanzie reali, assicurative e bancarie sulla parte del finanziamento garantita dal Fondo; tuttavia, possono richiedere garanzie personali per l’intero ammontare del prestito.
07 Gennaio 2022
La Legge di Bilancio ha previsto una proroga delle misure straordinarie del Fondo di Garanzia PMI fino al 30 giugno 2022, ma con delle importanti novità proposte nell'ottica di uscire dalla logica emergenziale.
Tra queste, è stata inserita la proroga dell’operatività straordinaria del Fondo diretto dal Ministero dello Sviluppo Economico per aiutare le Piccole e Medie Imprese (PMI) ad accedere al credito bancario.
Si estendono infatti le misure dal 31 dicembre 2021 al 30 giugno 2022, ma in questo arco temporale vengono meno dei benefici introdotti dal 2020 per rispondere all’emergenza coronavirus.
La novità più importante è l’eliminazione delle garanzie gratuite: dal 1° aprile l’erogazione del beneficio sarà legata al pagamento di una commissione.
Il Fondo di Garanzia è una misura di sostegno per le Piccole e Medie Imprese che non riescono ad accedere ai finanziamenti bancari poiché non dispongono di garanzie sufficienti. Istituito con la legge n. 662/1996, è stato potenziato con il Decreto Legge n. 23/2020, per fronteggiare gli effetti della pandemia di coronavirus.
La Legge di Bilancio 2022 ne estende l’operatività fino al 30 giugno 2022.
Viene estesa fino a quella data anche la vigenza della “riserva da 100 milioni per l’erogazione della garanzia sui finanziamenti fino a 30 mila euro a favore degli enti non commerciali”,
La Legge di Bilancio, però, prevede anche un ridimensionamento di questa disciplina straordinaria, “in una logica di un graduale phasing out”. Per questo motivo, a partire dal 1° aprile 2022 viene tolta la gratuità della garanzia straordinaria del Fondo.
Dopo quella data, le garanzie verranno concesse dal Fondo del MISE solo dopo che il richiedente avrà pagato una commissione.
Ricordiamo che i soggetti che possono accedere ai benefici sono le PMI economicamente sane presenti sul territorio nazionale, comprese le imprese artigiane. Possono accedervi attività di qualsiasi settore, ad esclusione di quelli che l’Unione Europea ritiene sensibili.
Tornando al ridimensionamento del Fondo, da aprile 2022 scenderà la copertura sui finanziamenti fino a 30 mila euro, che passa dal 90% all’80%.
Anche in questo caso sarà necessario versare una commissione per ottenere la garanzia.
Dal 1° aprile al 31 dicembre 2022 “sono solo parzialmente ripristinate, ai sensi del comma 55, le modalità operative ordinarie del Fondo”, recita il dossier della Camera.
L’importo massimo garantito per ogni singola impresa passa a 5 milioni di euro. La garanzia, sia diretta che indiretta, verrà concessa soltanto dopo l’applicazione di un modello di valutazione.
Ci saranno, però, anche delle novità. I commi 56 e 57 impongono un nuovo limite massimo di impegni che ogni anno il Fondo può assumere.
Questi verranno stabiliti annualmente con la Legge di Bilancio sulla base di due fattori: un piano annuale di attività, che definisce tipo e ammontare degli importi da finanziare; e un sistema dei limiti di rischio, cioè una valutazione della “propensione al rischio del portafoglio delle garanzie del Fondo”.
Il Piano dovrà essere deliberato ogni anno dal Consiglio di gestione del Fondo, su proposta iniziale del MISE e di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Per il prossimo anno, il limite all’assunzione degli impegni viene quantificato in 210.000 milioni di euro. Di questi, 160.000 milioni sono riferibili allo stock di garanzie in essere dal 31 dicembre 2021. Gli altri 50.000, invece, si riferiscono al limite massimo per l’esercizio finanziario 2022.
Il comma 58, invece, predispone la dotazione del Fondo di Garanzia per gli anni a venire. La manovra prevede un incremento iniziale del budget per poi andare a scalare.